Lo Stato si prende cura della salute di cittadini e cittadine tramite:
Vediamo insieme nel dettaglio quale assistenza sanitaria e quali tutele economiche offre lo Stato a seconda del problema di salute così sai come puoi prenderti cura della tua famiglia in caso di:
Nei casi di invalidità permanente, o perdita della capacità lavorativa, l’art. 38 della Costituzione tutela cittadini e cittadine ed è lo Stato a prendersene cura tramite l’assistenza sanitaria e sostegni economici che cambiano a seconda di tre fattori:
Chi lavora e ha l’iscrizione all’INAIL – Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro – può ricevere una retribuzione in caso di danni fisici ed economici dovuti al lavoro svolto, che cambia in base alla gravità dell’invalidità.
Invalidità permanente inferiore al 6% | Nessuna tutela economica |
Invalidità permanente dal 6% al 15% | Indennizzo complessivo da oltre 3.500 € a oltre 39.000 € non soggetto a tassazione |
Invalidità permanente dal 16% al 100% | Contributo annuo (rendita) da 1.200 € a 18.000 € a cui si aggiunge un importo proporzionale alla retribuzione |
Nel caso di infortunio o malattia nel tempo libero, sono previsti diversi tipi di sostegno che dipendono da:
Il sostegno viene fornito, in questo caso, dall’INPS – Istituto Nazionale Previdenza Sociale – o da altre casse previdenziali.
Invalidità permanente con perdita della capacità lavorativa inferiore a 2/3 | Nessuna tutela economica |
Invalidità permanente con perdita della capacità lavorativa superiore a 2/3 | Assegno di invalidità |
Invalidità permanente con perdita totale della capacità lavorativa | Pensione di inabilità |
Chi non lavora ma ha perso almeno un terzo della sua capacità lavorativa può fare richiesta dello stato di invalidità civile. L’INPS fornisce tutele economiche dal 74% di invalidità in poi, anche se non sono stati maturati contributi da lavoro.
Invalidità permanente inferiore al 33% | Nessuna prestazione |
Invalidità permanente dal 33 al 73% |
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Invalidità permanente dal 74% al 99% | Assegno lordo mensile di 286,81 € per chi percepisce un reddito massimo di 4.926,35 € all’anno |
Invalidità permanente al 100% | Assegno lordo mensile di 286,81 € per chi percepisce un reddito massimo di 16.982,49 € |
Con gli anni l’aspettativa media di vita è cresciuta ed è aumentato il numero di persone ultracentenarie in Italia, come dimostrano i dati ISTAT 2019. Vivere di più, però, non assicura di essere anche autosufficienti. Non avere l’autosufficienza significa non poter fare in autonomia i gesti quotidiani come spostarsi, vestirsi, lavarsi, nutrirsi.
Altri dati ISTAT del 2018, su Inclusione sociale delle persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi dicono che sono oltre 3 milioni le persone in questa situazione, distribuite in ogni fascia di età.
Lo Stato offre una tutela economica – indennità di accompagnamento – sia a chi lavora sia a chi non lavora e offre anche alcune forme di tutela assistenziale che vengono però gestite direttamente dalle regioni per cui la disponibilità del servizio e la qualità dipendono da queste ultime.
Le RSA – Residenze Sanitarie Assistenziali – sono strutture che ospitano persone che hanno bisogno di un’assistenza sanitaria per cui non possono essere seguite in casa. Possono essere:
Nel caso di ricovero nelle RSA accreditate con l’ASL, una parte del costo (di solito circa il 50%) viene coperto dal SSN – Sistema Sanitario Nazionale -, la parte restante da chi viene ricoverato.
La legge 104/92 prevede agevolazioni per le persone disabili come:
Una commissione medica apposita valuta in quali casi rilasciare la certificazione che permette di richiedere le agevolazioni.
Passiamo la vita a fare progetti per i giorni a venire e pensiamo a come potremo realizzarli per dare il meglio ai nostri figli – pagare l’università, contribuire all’acquisto della loro casa – e ai nostri genitori – stare loro vicino e assisterli in caso di malattie o infortuni.
E se dovessimo venire a mancare prima di poter realizzare tutti i nostri progetti?
In questo caso si parla di premorienza e lo Stato dà ai familiari – che ne hanno diritto – una rendita che dipende da:
Se la persona che è venuta a mancare in modo prematuro:
Il Sistema Sanitario Nazionale – SSN – permette di accedere a visite, cure, esami e farmaci a un prezzo agevolato. Spesso, però, quando prenoti una visita o un esame ti trovi a dover aspettare mesi e mesi, perché ci sono lunghe lista d’attesa.
Le liste d’attesa sono uno dei motivi per cui molte persone rinunciano a curarsi. Come sai, però, ci sono visite che si possono rimandare perché di routine e ci sono altre visite, o esami specialistici, che, invece, sono importanti e devono essere fatti in tempi brevi.
In media, per fare un intervento cardiaco è possibile che tu debba aspettare fino a 129 giorni, durante i quali farai l’ecocardiogramma, la visita cardiologica e quella chirurgica vascolare.
Tempi così lunghi spingono molte persone a curarsi affidandosi alla medicina privata o addirittura a fare lunghi viaggi, fuori regione o fuori dallo Stato, per curarsi in tempi più brevi. I tempi diventano fondamentali quando il motivo dell’intervento o della cura è il trattamento di un tumore.